Iride (Emergenze)

(testo/musica Roberta Bosa – Arrangiamento Giovanna Dazzi)
Ci sono cose dentro qui
che restano sempre
ricordi o fate vigili
di un altro presente
Non c’è memoria del perché
non c’è lo spazio né il tempo
l’entrata è dietro l’iride
un’altra porta del mondo

Sono le mani sulle mie
quelle parole che ascolto
e la memoria è un brivido
a volte privo di senso
E trovo pagine di te
accartocciate in un pugno
e trovi immagini di me
interrogandoti in sogno

Noi che c’eravamo
prima di sapere chi eravamo
prima della mano mia nella tua mano
prima dei tuoi occhi
E’ come navigare
per cent’anni fianco a fianco
sullo stesso mare e all’improvviso
togliere le vele
e poi guardarsi

Ci sono cose dentro qui
in attesa da sempre
nascoste bene immobili
finché qualcuno le scorge
E riconoscersi non è
guardare indietro negli anni
perché c’è un tempo che non c’è
di cui rimangono segni

E proprio dentro l’iride
teatro col suo sipario
si vede quello che non c’è
come un racconto al contrario
E quando gli occhi dormono
c’è qualcun altro sul palco
che ha già vissuto dentro noi
portando via ogni ricordo

Noi che c’eravamo
prima di sapere chi eravamo
prima della mano mia nella tua mano
prima dei tuoi occhi
E’ come navigare
per cent’anni fianco a fianco
sullo stesso mare e all’improvviso
togliere le vele
e poi guardarsi