Al fuoco, al fuoco! (Hotel Reborn)

(testo/musica Roberta Bosa)

le mani più veloci più veloci quasi a prendere i pensieri
lavoro e il mio lavoro è appeso a un filo che ci lega a stare qua
e corre un altro rotolo
e batte l’ago al tavolo un contorno
e zitte non si parla non si parla si lavora solamente

La piccola al mio fianco è ancora lenta le sorrido quando posso
ancora qualche giorno e sarà al passo ché difficile non è
e cambio un altro rotolo
e fissa l’ago al tavolo un contorno
e zitte si lavora si lavora non c’è tempo per parlare

Al fuoco al fuoco! Al fuoco al fuoco!
Al fuoco al fuoco! Al fuoco al fuoco!

Il filo sembra polvere da sparo alla ricerca di un respiro
le spole sono micce colorate che non sanno esplodere
e fuma un altro rotolo
e fonde l’ago al tavolo il suo crimine
e zitte non c’è aria non c’è aria non c’è aria per parlare

Al fuoco al fuoco! Al fuoco al fuoco!
Al fuoco al fuoco! Al fuoco al fuoco!

La vita vale meno del silenzio, necessario a chi conviene, il solo a far dimenticare
La coscienza che sbadiglia giusto il tempo di uno scatto sulle lacrime che scendono per la televisione
La vita costa meno di un errore sulle fiamme una coperta e sotto la disattenzione
ed è una cenere che dura quanto dura una diretta o una notizia che scompare troppo in fretta dal giornale

Al fuoco al fuoco! Al fuoco al fuoco!
Al fuoco al fuoco! Al fuoco al fuoco!