L’occasione persa (Kintsukuroi)

(testo/musica Roberta Bosa)
ci si volta ci si volta
e con gli occhi si ribalta il tempo lento
di un’agenda
che ci ha messi a dura prova come fa
una svolta e che svolta
come un’onda che più corri
più si alza più si alza
fino a quando si ritira
nella sabbia

ci si perde ci si perde
aumentando stando fermi le distanze
e le apparenze
per difendere un giardino che non ha più
niente non c’è niente
quest’inverno ha consumato
le somiglianze somiglianze
fino a farle diventare
differenze

ci si osserva ci si osserva
proteggendo i nostri bordi da ogni gesto
da ogni mossa
per eludere ogni dubbio sulla
precedenza
una tavola imbandita
di miseria e forma
dove manca accanto al vino
la sostanza

ci si scorda ci si scorda
è un’immagine di pioggia che si asciuga
sull’asfalto
come inchiostro che non lascia
nessun segno nessun segno
un rumore che scompare dopo il suo
rimbombo
senza farci mai custodi
del ricordo

ci si parla ci si parla
per distrarci dallo sguardo intransigente
del silenzio
che ha cercato in tutti i modi di portarci
al punto dritti al punto
come freccia che doveva
andare al centro andare al centro
senza averci calcolati
come vento

ci si ascolta ci si ascolta
e col fiato si fa ammenda o si cancella
ogni colpa
per illudere quel peso sopra la
coscienza una coscienza
per un attimo è sembrata
un’unica danza una danza
fino a quando si è specchiata
dentro un’altra e poi un’altra e un’altra