L’ultimo canto (Rebi Rivale)

(testo/musica Roberta Bosa
La sorte di un pazzo non è poi diversa
da chi conta il tempo di una vita persa
da chi come me è schiavo della mente
da chi non sopporta le parole e la gente

Così i tramonti sfumano dentro ai pensieri
della donna di oggi
della bimba di ieri
dei vizi perduti, dispersi nel vento
nelle tasche di un amore
che continua vivendo

Amica morte aspetto la scintilla dell’addio
da un mondo che mai più potrò sentire amico mio
da un mondo che ha tradito mente e cuore assieme
da un mondo che è veleno dentro a queste mie vene

A nessuno lascio l’odio
a nessuno l’amore
ma la nebbia di un ricordo chiuso in poche parole
A chi ama dono il cuore
a chi odia il dolore
a chi vive a metà preghi per me il Signore

E così tra tante vite c’è la mia con altre mille
una fiamma che si spegne dentro un cielo di stelle
Sopra un prato colorato tra gli alberi in fiore
che mi porti presto il vento e poi mi lasci morire

Sono nata gridando me ne andrò senza parlare
nella consapevolezza di dover tornare
Avrò foglie, pelle o artigli? Una coda o delle mani?
Sarò un mostro, una sirena o una scoperta del domani?

E ora battito di cuore
io ti metto a tacere
e a te mente negherò ogni più piccolo piacere
Al mio corpo e alle mie mani
lascio l’ultimo mio gesto
d’infilar la corda al collo e soffocare presto

A nessuno lascio l’odio
a nessuno l’amore
ma la nebbia di un ricordo chiuso in poche parole
E così tra tante vite non c’è più la mia tra mille
una fiamma che si è spenta dentro un cielo di stelle